Regali di fantasia –
«Tu che hai sempre tante idee, suggeriscimi qualche regalo da fare a Natale, diverso dalle solite cose, dai soliti regali che si trovano nei soliti negozi».
Che cosa potevo fare?
Innanzitutto rendermi conto di come sono fatte queste cose che la nostra amica definisce “solite cose”.
Sono andato in giro per i negozi di regali-fantasia a vedere che cosa c’era.
Ormai ho imparato.
Un portaritratti a forma di orologio da tasca, forbici a forma di fenicottero, una saliera a forma di carriola con il cucchiaino a forma di badile. Un piatto per il pesce a forma di pesce, un piatto per lo zampone a forma di zampone, un piatto per la crema di pomodoro a forma di crema. Un martello a forma di pesce, un pesce a forma di martello, una formaggiera a forma di gallina, un secchiello thermos per il ghiaccio a forma di foot-ball.
Non sono certo oggetti progettati da designers, i designers non hanno una così fervida fantasia, si limitano a fare un candeliere a forma di candeliere. Invece, guardate qui: un antico fucile da appendere al muro come attaccapanni e cioè con tanti gancetti saldati sulla canna. Oppure una enorme chiave con i soliti gancetti da appendere al muro come portachiavi. Un accendino a forma di rivoltella, una rivoltella a forma di accendino. Un ombrello a forma di pagoda, una lampada da tavolo fatta con un clarinetto (o con una tromba) e il paralume fatto con carta da musica; uno può scegliere una lampada con la Traviata o una con l’Otello. Due graziose pantofole a forma di coniglietto, un bicchiere per la birra a forma di scarpa. Un cappello da alpino, di bronzo, misura ridottissima, come fermacarte. Un cappello da prete come portasigarette, un cappello da vescovo come portasigari. Un tagliacarte a forma di spada, un barometro a forma di timone, un orologio a forma di timone, un tampone a forma di rullo compressore, un portasigarette di ferro battuto a forma di vecchia auto, un bar da camera a forma di cassaforte. Una corazza di ferro come frigorifero, un portacenere a forma di fioretto verticale, piantato con la punta in terra. Un libro-bottiglia, una statua-bottiglia, una testa di turco-bottiglia, una bottiglia portacandele, una nave in bottiglia, addirittura un vino in bottiglia, un liquore con dentro un ramoscello di ruta. Una grossa molletta della biancheria, di mogano e ottone, come fermacarte. Un sasso di gommapiuma come fermacarte per la posta aerea. Un enorme guscio di noci come portanoci. Un enorme peocio come portapeoci, un enorme cucchiaio per portare in tavola i cucchiaini del caffè, una piccola urna cineraria, di marmo, come portacenere.
Ormai mi gira la testa, non so più se quello che vedo è quello che è, non so se mettere la cenere della sigaretta nella mano o la lampadina nella zuppiera. Cosa posso dire a questa nostra amica che mi ha chiesto un suggerimento? Se già siamo a questo punto a Natale, cosa faremo a carnevale?
Comunque io dirò: compriamo una pipa che sia una pipa, accendiamo con un fiammifero che sia un fiammifero, un candeliere che sia un candeliere, prendiamo del tabacco che sia tabacco, mettiamolo nella pipa-pipa. Il tutto su di un vassoio che sia un vassoio, sul tavolo-tavolo vicino alla poltrona-poltrona e leggiamo un bel libro-libro.
La nostra amica si offese, prese la sua seicento carrozzata Cadillac e si allontanò nella nebbia.
Bruno Munari (designer, grafico, artista, “scrittore-progettista” di libri per bambini e tante altre cose)